Riflessioni

Socrate e il Coaching

Socrate, “l’arte di far partorire le menti”, e le origini del coaching.

Quando si tratta delle mie passioni amo informarmi!

Ho appena finito un libro su Einstein che mi ha affascinato molto, così come mi ha affascinato il capire più affondo le cose e le loro origini.

Così mi sono chiesto quali fossero le origini del Coaching, ovvero di una parte del mio lavoro.

Socrate è considerato il padre ispiratore del coaching con la Maieutica, “l’arte di far partorire le menti”.

Il filosofo intendeva “tirar fuori” dai suoi allievi i loro pensieri più profondi e la loro saggezza, ciò che oggi chiamiamo risorse personali. Ciò che già avevano dentro.


“La maieutica è l’arte consistente nel mettere in grado l’allievo mediante il dialogo, di acquisire progressiva consapevolezza della verità che è dentro di lui.” Questo per me è bellissimo e mi ricorda quanto sia speciale il rapporto che si forma con le persone con cui lavoro.

Il sostantivo “Coach” ha origini Ungheresi e più precisamente deriva da un villaggio magiaro, Kochs, situato a 70 km a nord ovest di Budapest. A Kochs venivano fabbricate carrozze di qualità.


Nel 19° secolo in Inghilterra gli studenti universitari erano soliti utilizzare la parola “Coach” per riferirsi ai migliori tutor indicando così una loro peculiarità motivatrice e trasportatrice verso la conclusione dell’anno accademico.

Più recentemente, a partire dalla metà degli anni ´70 del Novecento la parola “coach” viene utilizzata in combinazione con lo sport. Questa sinergia la si deve a Timothy (Tim) Gallwey un allenatore (coach) di tennis che ha scritto il libro “The Inner Game of Tennis”.

Che si tratti di lavoro o di vita personale, il coach non è solo un insegnante, ma è piuttosto una guida che permette di annaffiare e canalizzare le proprie risorse e potenzialità per il raggiungimento dei propri obiettivi.

É un professionista che aiuta a focalizzare i propri traguardi. É un allenatore delle proprie capacità.

Che belle definizioni!
Amo il mio lavoro!